Relazione introduttiva del Presidente di Giuria

Di seguito vorrei illustrare brevemente il lavoro della giuria, che si è svolto secondo una procedura oramai collaudata ed utilizzata per oltre un decennio.

Una volta che i membri della giuria si sono conosciuti, si svolge un tour individuale di lettura e analisi delle tavole dei progetti partecipanti, durante il quale le idee e le valutazioni dei singoli membri si manifestano senza essere influenzate da procedure o discussioni. Non si tratta di valutare tutti i lavori singolarmente secondo una serie di criteri e di classificarli l'uno rispetto all'altro (ad esempio come accade nella valutazione dei progetti nelle università), ma piuttosto di selezionare, dai documenti presentati per i progetti realizzati, quelli che si pensa possano contribuire in modo estremamente significativo al tema della competizione, sulla base di aspetti individuali e/o del loro complessivo effetto compositivo nei termini di una progettazione architettonica relazionata a condizioni locali quali clima, posizione, funzione , mezzi tecnici, ecc.

Ora, è degno di nota il fatto che, quando mi è stato affidato il ruolo di presidente della giuria nel 2008, il Dipartimento di Architettura ha concordato con lo sponsor Fassa Bortolo che:

1) all’interno della giuria composta da cinque elementi fossero previsti anche altri due membri non italiani - e quindi una maggioranza di 3 a 2 di architetti stranieri - con un ruolo importante nel decidere il risultato complessivo,

2) tali membri stranieri dovessero provenire da paesi diversi, specialmente quelli con differenti condizioni climatiche e differenti condizioni socio-culturali, e infine

3) queste persone dovessero essere diverse di volta in volta, in modo da riflettere sul fatto che la competizione è un premio di architettura che si occupa di un tema globale, che può essere esplorato nella sua enorme diversità in base alle caratteristiche specifiche e peculiarità di ciascun caso e può essere concepito con grande varietà in tutto il mondo, seguendo criteri di sostenibilità, sulla base delle conoscenze oggi disponibili e del potenziale regionale.

La menzionata fase di osservazione di ogni progetto, svolta durante il primo tour individuale della giuria, serve come base per la formazione di opinioni. Nel 2018/2019 sono stati valutati 100 progetti da 29 paesi. Le tavole sono state pre-ordinate in base alle tipologie funzionali ed esposte di conseguenza.

Quando l’opinione su di un progetto, formata sulla competenza professionale di ciascun giurato, conduce a una discussione congiunta che ne rivela potenzialità interessanti, esso viene preso in considerazione per ulteriori e più approfondite analisi. La discussione dettagliata avviene quindi sui progetti che di comune accordo vengono considerati portatori di una qualità eccezionale ed esemplare.

Nel corso degli anni ci si è resi conto che tale procedura ha reso efficiente e mirato il processo di selezione, riducendo i progetti valutati positivamente durante la prima fase, a un valore tra un terzo e un quarto del numero complessivo dei progetti in concorso; di fatto se, in un progetto non si coglie un elemento più convincente rispetto agli altri progetti in gara, esso viene escluso.

Dopo questa fase, la giuria può svolgere il compito di selezione dei progetti meritevoli di medaglie e eventuali menzioni d'onore in modo mirato e approfondito. Nell’aggiudicazione dei riconoscimenti l'intenzione prevalente che ha sempre guidato le giurie che si sono susseguite, è stata quella di non premiare un’opera per l’esclusiva sostenibilità della costruzione, ma piuttosto in base ad un criterio di selezione dominante fondato sulla qualità architettonica in tutta la diversità dei contributi; si è convenuto anche che il riconoscimento a tutti i numerosi peculiari aspetti progettuali - che difficilmente possono essere mostrati al massimo livello in un singolo progetto - debbono essere assegnati in base ad un criterio di qualità.

Agli inizi, una prima ipotesi su questo approccio era che la procedura potesse generare confusione. Questo tuttavia non è mai accaduto, anche se ogni volta i progetti, i partecipanti e i giurati coinvolti sono stati molto diversi. Il compito e l’abbondanza di opzioni per un'architettura sostenibile sono visti come un obiettivo architettonico condiviso.

Questa visione complessiva è necessariamente in contrasto con ciò che è stato diffuso in tutto il mondo come "International Stile", qualcosa che si sta ancora verificando. Per motivi di branding e riconoscibilità, sono stati costruiti edifici quasi identici da Vancouver a Dubai, come se fosse un logo aziendale o un “mobile” o veicolo che deve essere utilizzabile in tutto il mondo e in tutti i climi. Nel caso di "immobili", tuttavia, devono prevalere le specificità locali, per mantenere a lungo termine un equilibrio stabile delle risorse e per evitare la necessità di correggere i deficit provocati da enormi sprechi di energia fossile e risorse materiali limitate a seguito dell’utilizzo spregiudicato di tecnologie di condizionamento degli interni.

Thomas Herzog 

La Giuria

Thomas Herzog – Germania (Presidente)

Anne Lacaton – Francia

Xu Tiantian – Cina

Theo Zaffagnini  – Italia

Nicola Marzot – Italia (Segretario)

 

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